L'albergo
 
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Domande che gli avvocati di Cupertino vogliono rivolgere all’FBI ma alle quali non sarà facile ottenere risposta. Il Bureau può decidere di non rivelare nulla e mantenere segreto un metodo che - come già lasciato intendere dal Dipartimento di Giustizia - potrebbe essere utilizzato in futuro anche su altri casi selezionati. I federali hanno il potere di trincerarsi dietro gli accordi di riservatezza stipulati con la terza parte che li ha aiutati a sbloccare il telefono. Oppure potrebbe invocare ragioni di sicurezza nazionale.  

 

Le stesse ragioni, però, che potrebbero addurre gli potrebbero addurre gli avvocati di Cupertino per convincere il Bureau a collaborare, con una curiosa inversione dei ruoli visti fin qui. Una vulnerabilità diffusa, che potrebbe rendere insicura una delle piattaforme software più usate dai cittadini americani, è in fondo una potenziale minaccia per la sicurezza di tutti. 

 

Senza chiarimenti da parte dell’FBI si possono fare solo ipotesi ed è difficile stimare un livello di rischio. Se quella sfruttata dai federali fosse effettivamente una falla sconosciuta agli ingegneri di Cupertino ci troveremmo davanti allo scenario peggiore, ovvero l’esistenza di una vulnerabilità che una Apple ignara non può in alcun modo risolvere e che i cybercriminali potrebbero scoprire ed usare ai propri scopi. 


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Gregorio Samsa, svegliandosi una mattina da sogni agitati, si trovò trasformato, nel suo letto, in un enorme insetto immondo. Riposava sulla schiena, dura come una corazza, e sollevando un poco il capo vedeva il suo ventre arcuato, bruno e diviso in tanti segmenti ricurvi, in cima a cui la coperta da letto, vicina a scivolar giù tutta, si manteneva a fatica.

Le gambe, numerose e sottili da far pietà, rispetto alla sua corporatura normale, tremolavano senza tregua in un confuso luccichio dinanzi ai suoi occhi. Cosa m’è avvenuto? pensò. Non era un sogno. La sua camera, una stanzetta di giuste proporzioni, soltanto un po’ piccola, se ne stava tranquilla fra le quattro ben note pareti.

Sulla tavola, un campionario disfatto di tessuti - Samsa era commesso viaggiatore e sopra, appeso alla parete, un ritratto, ritagliato da lui - non era molto - da una rivista illustrata e messo dentro una bella cornice dorata: raffigurava una donna seduta, ma ben dritta sul busto, con un berretto e un boa di pelliccia; essa levava incontro a chi guardava un pesante manicotto, in cui scompariva tutto l’avambraccio.

Lo sguardo di Gregorio si rivolse allora verso la finestra, e il cielo fosco (si sentivano battere le gocce di pioggia sullo zinco della finestra) lo immalinconì completamente. Che avverrebbe se io dormissi ancora un poco e dimenticassi ogni pazzia? pensò; ma ciò era assolutamente impossibile, perché Gregorio era abituato a dormire sulla destra, ma non poteva, nelle sue attuali condizioni, mettersi in quella posizione.

Per quanto si gettasse con tutta la sua forza da quella parte, tornava sempre oscillando sul dorso: provò per cento volte, chiuse gli occhi per non veder le sue zampine dimenanti, e rinunciò soltanto quando cominciò a sentire nel fianco un dolore sottile e sordo, ancora non mai provato. O Dio, pensava, che professione faticosa ho scelto! Ogni giorno su e giù in treno. L’affanno per gli affari è molto più intenso che in un vero e proprio ufficio, e v’è per giunta questa piaga del viaggiare, le preoccupazioni per le coincidenze dei treni, la nutrizione irregolare e cattiva; le relazioni cogli uomini poi cambiano ad ogni momento e non possono mai diventare durature né cordiali. Al diavolo ogni cosa! Sentendo un leggero prurito nella parte più alta del ventre, si spinse lentamente sulla schiena verso una colonnetta del letto per poter alzar meglio il capo: il punto che pizzicava era