Origine:USA
Motori:2 turbogetto Pratt & Whitney J58-1 con postbruciatore e spinta fino a 145 kN ciascuno
Prestazioni:Velocità massima 3,35 Mac (3529,6 km/h in quota), Velocità di salita 60 m/s, Autonomia 5400km, Tangenza 25929m. I dati sono quelli ufficiali rilasciati, ma si pensa che le sue prestazioni fossero leggermente superiori
Armamento:Nessuno
Ruolo:Specializzato

Descrizione: Uno degli aerei più affascinanti mai creati il Lockheed SR-71, meglio conosciuto con il soprannome non ufficiale Blackbird, era un ricognitore strategico statunitense che prestò servizio dal 1966 fino al 1989.
Il suo particolare rivestimento è in titanio. A velocità così alte (oltre Mach 3) le superfici esterne dell'aereo, pur trovandosi a elevata altitudine e dunque ad una bassa densità atmosferica, raggiungono temperature superiori ai 300 °C per via della rapida compressione subita dall'aria che lambisce l'aereo, temperature che un normale rivestimento in lega di alluminio non sarebbe in grado di sopportare senza degrado delle caratteristiche meccaniche; l'elevata temperatura provoca addirittura un cambiamento di colore da nero a blu. Subito prima del decollo e dopo l'atterraggio si verificano perdite di carburante, ma ciò è voluto: i serbatoi sono progettati per diventare stagni grazie alla dilatazione termica durante il volo ad alta velocità evitando in tal modo anche la rottura dei serbatoi stessi.
Malgrado la sua mole il Blackbird risulta un aereo molto molto maneggevole.
Il sottile profilo e la sezione maestra, con derive poste sui due turboreattori, danno al SR-71 la sua originale forma stealth, con ala a delta ed imponente struttura in titanio di quasi 33 metri di lunghezza, posta a 6 metri di altezza da terra.
Una nota particolare riguarda i motori: per poter farli lavorare in maniera costante ed avere un continuo flusso d'aria i coni mantenere a velocità subsonica l’aria che alimenta i reattori mentre si vola a Mach 3.3, a Mach 3.2, il cono presente nella presa d’aria del motore doveva retrocedere fino a 66 cm per dare spazio ad un maggior flusso d’aria che andava direttamente all’ugello di scarico e quindi al post bruciatore (sempre attivo), erogando l’80% della spinta totale. Un motore innovativo e geniale che utilizzava sia il principio di funzionamento di un turboreattore (turbojet) che quello di uno statoreattore (ramjet).
Una versione da intercettazione era stata fatta ( un solo modello YSR-71) ma non ebbe mai vita operativa rimanendo a livello di prototipo.