Origine:URSS
Motori:2 Mikulin AM-5A (RD-5A) con 19,6 kN di spinta ciascuno
Prestazioni:Velocità massima 1015 km/h. Autonomia 2500 km. Tangenza 15000 m
Armamento:1 cannone a doppia canna Nudelman NL-37L da 37 mm
Ruolo:Caccia, Ricognizione
Descrizione:
Lo Yakovlev Yak-25 era un caccia intercettore e ricognitore a getto con ala a freccia sovietico.
Lo Yak-25 raggiunse il servizio operativo con la P-VO, la difesa aerea sovietica, nel 1955.
A causa del fatto che il radar Sokol subiva continui ritardi nello sviluppo, i primi Yak-25 montavano le vecchie apparecchiature RP-1 Izumrud a corto raggio; quando il Sokol divenne finalmente disponibile, venne adottato sugli Yak-25, che ufficialmente ricevettero la denominazione di Yak-25M. Fu notato dagli osservatori occidentali per la prima volta alla parata aerea di Tushino in occasione della "Giornata delle Forze Aeree Sovietiche" del 1955. Venne battezzata col nome in codice NATO "Flashlight" (più tardi, quando si aggiunsero altre versioni, ci si riferì a questi caccia come "Flashlight A").
Lo Yak-25M era molto differente dai concorrenti di Mikoyan e Lavochkin, con un muso arrotondato per ospitare il grosso radar Sokol, un arrangiamento in tandem dell'equipaggio, superfici aerodinamiche a freccia ed un motore AM-5A montato sotto ciascuna semiala ed un carrello biciclo.
La costruzione faceva largo uso di leghe di alluminio, l'ala era montata al centro dell'altezza della fusoliera con un angolo di freccia di 45° al quarto di corda (la corda è la linea media tra la linea del dorso e quella del ventre dell'ala), un angolo di diedro (angolo dell'ala formato con la verticale) di 5°, bilongherone con alettoni, ipersostentatori in due pezzi e due paretine antiscorrimento per semiala (i prototipi ne avevano una sola). Gli alettoni e gli equilibratori erano azionati da servomeccanismi idraulici, mentre gli ipersostentatori erano ad attuazione pneumatica. Vi era una pinna ventrale sotto la coda ed un aerofreno, azionato idraulicamente, su entrambi i lati della fusoliera, nella parte posteriore. Sembra che venissero automaticamente azionati durante la sequenza di espulsione dell'equipaggio.
Tutto il combustibile era alloggiato nella fusoliera, in quattro serbatoi deformabili. Ogni motore RD-5A (o AM-5A) forniva una spinta di 19,6 kN (2 000 kg di spinta). Dal motore veniva spillato del flusso caldo per scongelare le superfici aerodinamiche e la presa d'aria (il ghiaccio che si forma sulle superfici modifica l'aerodinamica e può creare inconvenienti), mentre le spine centrali dei motori e gli schermi di protezione dai corpi estranei erano scaldati elettricamente. Il carrello biciclo era formato da una gamba anteriore, con una ruota, una posteriore con due ruote ed un ruotino per ciascuna estremità alare. Ogni gamba era attuata pneumaticamente e si ritraeva all'indietro.
L'equipaggio era protetto da un cupolino, in un singolo pezzo, che si apriva scorrendo verso la coda. Il parabrezza era in vetro antiproiettile, gli schienali dei seggiolini ed i poggiatesta erano corazzati, così come le pareti laterali ed anteriore dell'abitacolo, pressurizzato e climatizzato. L'operatore radar aveva a disposizione anche gli strumenti di controllo del volo, permettendogli di subentrare al pilota quando necessario. L'avionica era sofisticata per l'epoca ed includeva strumenti tradizionali quali IFF (identification friend or foe, sistema di identificazione amico o nemico), radio, un sistema di comunicazione interno e l'autopilota; ma anche innovativi sistemi di navigazione, utili per le lunghe crociere e in condizioni di scarsa visibilità, quali un indicatore di direzione automatico, una radiobussola, un radioaltimetro radar ed un ILS (instrument landing system, sistema di atterraggio strumentale).
Naturalmente il radar RP-6 Sokol era il pezzo forte della dotazione avionica. Il Sokol aveva un raggio d'azione di 30 km ed una buona capacità a bassa quota. Fonti russe affermano che avesse una capacità "look down" (aqcuisizione di bersagli che volano più in basso del vettore), avendo la possibilità di trovare la sagoma del bersaglio tra il riverbero radar del terreno, ma sarebbe stata una capacità impressionante per un apparecchio dell'epoca. Sembra più facile che il radar avesse un corto raggio che permetteva di operare relativamente vicini al terreno senza ricevere il ritorno del riverbero. Questa impressione è rafforzata dal fatto che il radar era facilmente ingannato in servizio da esche elettroniche (chaff) o inganni radar, implicando che questo avesse ben poca capacità di discriminazione dei riverberi. L'operatore doveva guardare attraverso un cappuccio per osservare lo schermo radar.
L'armamento consisteva in un doppio cannone automatico Nudelman N-37L da 37 mm, con una dotazione tipica di 50 colpi per canna. Un serbatoio conforme poteva essere agganciato sul ventre.
Inclusi i prototipi, al 1957 vennero costruiti 470 Yak-25. Successivamente molti di questi vennero aggiornati con il Gorizont-1, un'apparecchiatura per la trasmissione dati da terra, qualche volta ci si è riferiti a queste macchine con la designazione di Yak-25MG.
Un certo numero di Yak-25 fu convertito per l'impiego del missile aria-aria RS-1-U a guida radio, nome in codice AA-1 Alkali, agganciati su due piloni alari per ciascuna semiala all'interno dell'asse dei motori per un totale di quattro. Questi aerei vennero aggiornati col radar RP-1-U Izumrud. In principio le macchine, designate come Yak-25K, furono concepite per il servizio operativo, ma in pratica restarono solo macchine sperimentali, Vi furono anche degli Yak-25K adattati per l'impiego di altri missili aria-aria quali il K-8 (AA-3 Anab), ma sembra che nessuna raggiunse l'impiego operativo.
Lo Yak-25 rimase in servizio con la P-VO sino alla fine degli anni sessanta e, come molti altri apparecchi della difesa aerea (come ad esempio il Sukhoi Su-15), non venne mai esportato all'estero. Le azioni di combattimento furono limitate all'intercettazione occasionale di intrusi nello spazio aereo sovietico, comprensibilmente non è mai stato reso pubblico se con successo o meno.
Al termine della vita operativa, molti Yak-25 furono convertiti in bersagli radioguidati, con la designazione di Yak-25Msh (abbreviazione di Mischen, bersaglio appunto). Le prime conversioni furono approntate verso la fine degli anni 50'.
Verso la fine della produzione dello Yak-25, all'OKB di Yakovlev fu richiesto di sviluppare un ricognitore a lungo raggio d'alta quota, basato sul Flashlight, il quale venne designato come Yak-25RV (Razvedchik Visotniy, ricognitore d'alta quota). Il primo volo venne eseguito il 1º marzo del 1959, con il pilota collaudatore V. P. Smirnov ai comandi. Non appena venne scoperto in occidente gli venne assegnato il nome in codice di Mandrake.
Lo Yak-25RV era tanto diverso dall'intercettore originale che sembra plausibile che la denominazione sia stata mantenuta per copertura. L'unica cosa che lo Yak-25RV aveva mantenuto era la fusoliera di coda, dato che le ali e la parte anteriore erano state completamente riviste. Le telecamere erano motate sul muso e sul ventre.
La V-VS trovò il progetto adeguato alle specifiche e lo ordinò in produzione nel 1961. I dettagli rimasero sconosciuti in occidente nei primi tempi. Il 29 luglio del 1964 Smirnov siglò il primato mondiale d'altitudine a 20 174 metri. L'aereo era descritto semplicemente con l'acronimo di RV per la Federation Aeronautique Internationale, l'ente preposto alla verifica dei primati moniali aeronautici.
Furono costruiti 74 Yak-25RV, incluso un piccolo numero di esemplari sprovvisti di apparecchiature fotografiche che vennero impiegati dall'aeronautica sovietica per l'inercetazione ad alta quota, nella speranza di riuscire a bloccare gli aerei spia quali i Lockheed U-2 statunitensi. A questi intercettori venne dato il nome di Yak-25RV-1. Vi furono anche alcuni esemplari convertiti come bersagli radioguidati, chiamati Yak-25RV-2. Tutta la produzione di RV cessò nel 1965.
Nei primi anni settanta alcuni Yak-25RV furono convertiti come aerei spia per l'analisi dei segnali (SIGINT, signal intelligence) e designati Yak-25RRV (Radioteknichevskiy Razvedchik Vysotny, ricognitore d'alta quota di segnali radio). Queste macchine erano molto simili agli Yak-25RR, con due piloni subalari a cui erano agganciati contenitori Volna-S (onda-S).
Durante gli anni cinquanta gli statunitensi intendevano usare palloni sonda per spiare il territorio sovietico. Secondo fonti USA questo espediente venne usato solamente nel 1955, per mezzo di un centinaio di palloni, e nel 1958 con soli tre palloni. Il programma fu un fallimento e gli statunitensi lasciarono perdere, ma fonti russe affermano che i voli di palloni spia continuarono sino agli anni 70', così, nei primi anni di questa decade, i sovietici approntarono una versione di Yak-25RV appositamente concepita per l'abbattimento di questi palloni. Sembra che la Germania Ovest inviasse un gran numero di questi piccoli oggetti volanti per diffondere volantini di propaganda, ma questo fatto non è mai stato chiarito. Ad ogni modo il progetto del nuovo Yak venne cancellato prima di giungere allo stadio di prototipo.