Bhopal 1984: un’esplosione nell’impianto di pesticidi della Union Carbide (acquisita nel 2001 dalla Dow Chemical Company) causò la morte di migliaia di persone.
Un numero che è cresciuto negli anni fino ad arrivare a contare ben 25 mila morti e mezzo milione di persone che ancora ne soffrono le conseguenze.
Oggi Bhopal è considerato il più grave incidente dell’industria chimica mai verificatosi al mondo.
A Bhopal ancora oggi ( ottobre 2010) si beve acqua contaminata, il terreno dell’impianto non è mai stato bonificato e la gente continua a chiedere assistenza sanitaria.
Il disastro di Bhopal è avvenuto a causa della fuoriuscita di 40 tonnellate di isocianato di metile (MIC), dallo stabilimento della Union Carbide India Limited (UCIL), consociata della multinazionale americana Union Carbide specializzata nella produzione di pesticidi.
La nube uccise in poco tempo 2.259 persone e avvelenò decine di migliaia di altre. Il governo del Madhya Pradesh ha confermato un totale di 3.787 morti direttamente correlate all'evento,ma stime di agenzie governative arrivano a 15.000 vittime. Una dichiarazione scritta governativa del 2006 asserisce che l'incidente ha causato danni rilevabili a 558.125 persone, delle quali circa 3.900 risultano permanentemente invalidate a livello grave.