I Subprime sono dei prestiti concessi a tassi elevati a persone che non possono accedere al normale canale finanziario o bancario in quanto hanno avuto dei precedenti negativi con le istituzioni bancarie o finanziarie.
In pratica chi accede ai prestiti o mutui subprime è una persona che presenta elevati rischi per chi eroga il prestito e a fronte dell’erogazione del mutuo o del prestito questo soggetto pagherà un tasso di interesse più elevato rispetto al mercato normale. Questo premio è dovuto essenzialmente in quanto questa persona viene identificata come un elemento a forte rischio di solvibilità e quindi potenziale insolvente.
Negli Stati Uniti, in particolare, i mutui subprime sono quei prestiti il cui importo coincide quasi completamente con il valore dell’immobile e vengono concessi a clienti con un basso reddito e un passato “creditizio” non regolare. Negli ultimi anni la quota di tali mutui è salita dal 5 per cento del totale nel 2001 e al 14 per cento nel 2006; per i due terzi si tratta di mutui a tasso variabile. E sta proprio nella variabilità dei tassi e nella larga diffusione di tale tipologia di mutui la miccia che ha innescato la crisi.
Quando i prezzi degli immobili iniziò a scendere chiunque avesse un titolo subprime ha iniziato a venderlo. Il loro prezzo è sceso, e ha innescato una spirale opposta alla precendente. Ancora: chi ha perso dei soldi vendendo il proprio subprime di corsa a prezzo stracciato, per rifarsi ha venduto ulteriori azioni. Il clima di incertezza e di ignoto ha portato alla vendita di altri titoli. I prezzi sono crollati.
Per evitare un crack di dimensioni catastrofiche alcuni titoli subprime, in America, sono stati congelati dopo qualche giorno - significa che chi li possiede non li può vendere o comprare: blocco forzato delle contrattazioni. Ma non è bastato. Il colpo di grazia l'ha dato la notizia che una grande compagnia europea come la Bnp Paribas è stata costretta, ella stessa, a congelare tre gestioni.
La Bce è intervenuta con una massiccia iniezione di denaro, e il Sec (l'organo di vigilanza della Borsa Americana) ha annunciato forti controlli. Ma intanto tutte le borse del mondo hanno perso almeno il 2%.