Il concetto di Fiscal Cliff, che in italiano può essere tradotto come "precipizio fiscale", si riferisce all’insieme di tagli alla spesa e aumenti dell’imposizione fiscale che entrerà in vigore dal primo
gennaio 2013 se il partito democratico di Barack Obama e quello repubblicano non raggiungeranno un accordo su come ridurre il deficit statunitense.
Il termine è stato coniato dal governatore della Federal Reserve, Ben Bernanke, per mettere in guardia dai rischi che sta correndo il paese americano.
Alla mezzanotte del 31 dicembre 2012 si concluderanno una serie di agevolazioni fiscali introdotte dal governo Bush e, contemporaneamente, saranno attivate altre tasse introdotte dalle riforme del governo Obama e ancora non è chiaro come gli Stati Uniti intendano affrontare la situazione e, si teme ancor di più perché le stime sugli effetti del fiscal cliff parlano chiaro: riduzione del PIL, aumento della disoccupazione, recessione.
Tra i numerosi cambiamenti che il fiscal cliff comporterà, quelli maggiormente significativi saranno:
- la fine delle agevolazioni sulle tasse e trattenute dagli stipendi (che comporteranno un aumento di circa il 2% sugli oneri salariali);
- la fine di alcune interruzioni fiscali per le imprese;
- la fine del giro di tagli alle tasse del 2001-2003;
- la riduzione del minimo imponibile per le tasse;
- l’inizio del giro di tasse derivate dalla riforma sanitaria introdotta dal governo Obama.
Il Tax Policy Center ha stimato che il fiscal cliff aumenterà le tasse per circa il 90% degli Americani, aumentando la media delle aliquote fiscali di circa 5 punti percentuali.