Quando ci sono anni con primavere particolarmente piovose un giro al lago di Loppio è senz’altro un occasione da non perdere.
Il lago di Loppio è un vasto bacino lacustre situato nell'incisione valliva fra il gruppo del Monte Bondone e quello del Monte Baldo, fino a 30 anni fa occupata dal Lago di Loppio (che era un lago di estrema bellezza) poi prosciugata. Sul fondo dell'antico bacino lacustre è ora sviluppata una vegetazione molto ricca di praterie umide e palustri, in mezzo alle quali si va diffondendo il salice bianco. Questa mescolare tra natura e opera dell’uomo ha dato origine ad un ecosistema davvero affascinante.
Vi è un percorso che si snoda intorno a quello che rimane del lago e che porta in zone particolarmente interessanti da un punto di vista paesaggistico e storico come ’Isola di Sant’Andrea, su cui la Sezione Archeologica del Museo Civico di Rovereto conduce regolari campagne di scavo. Le indagini archeologiche, a tutt'oggi in corso, hanno portato alla scoperta di un sito archeologico pluristratificato, con testimonianze che vanno dalla preistoria all'epoca tardoantica a quella medievale, per giungere fino alla Prima Guerra Mondiale.
Il lago è, in qualità di biotopo, la più estesa area palustre del Trentino e presenta forti variazioni del livello dell'acqua: salici, pioppi, betulle e ontani si mescolano a cannucce d'acqua che danno riparo a folaghe, germani reali, piccoli anfibi e altro ancora; l'area protetta occupa una superficie di 112 ettari, nei comuni di Mori e Nago-Torbole.
L’escursione non è particolarmente impegnativa: si può parcheggiare l’auto nei pressi del lago e seguire a piedi la strada asfaltata riservata a pedoni e bici, per poi proseguire in mezzo ai boschi che si inerpicano sulla parete della montagna.