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Grazzano Visconti


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1/2/2019

Grazzano Visconti

Grazzano Visconti(Pc)


La storia del borgo di Grazzano Visconti è particolare come particolare è questo borgo.

Grazzano Visconti fu costruito su iniziativa di Giuseppe Visconti di Modrone intorno all’antico castello, agli inizi del 1900, con l’intento di creare un originale centro artistico in veste medioevale. 
La realizzazione del borgo, della quale Giuseppe Visconti di Modrone fu progettista, direttore dei lavori, pittore e affrescatore venne talmente apprezzata dal re d'Italia Vittorio Emanuele III che con Regio Decreto, ne cambia il nome di Grazzano in Grazzano Visconti e conferisce a Don Giuseppe il titolo di duca.
Nell’idea del futuro duca il borgo doveva avere in se strutture utili ad assicurare lavoro ai giovani che terminavano i corsi di artigianato creativo del legno e del ferro battuto della nascente scuola di Grazzano.
Pur sapendo che il borgo venne costruito tutto agli inizi del ‘900 il turista che lo visita non può non rimanere impressionato dalla bellezza e dall’armonia degli edifici e dei viali. Tutto, dalle fontane alle immagini votive, dalle mura merlate alle finestre a sesto acuto delle case contribuisce a portare il visitatore in uno spazio-tempo distante, tanto che difficilmente si riesce a credere che non sia originale del medioevo quello che si vede; la cura con la quale è realizzata e posizionata ogni insegna ed ogni lampada nelle vie e nelle piazze più che una sapiente regia fanno pensare ad uno sviluppo naturale del borgo durato molti secoli e si stenta a credere che la costruzione più “nuova” sia solo di 90 anni fa.

Museo Internazionale delle Torture
Uno dei posti da visitare (se non altro per curiosità) è sicuramente il museo delle torture.
Piccolo ma ricco di “cimeli” offre un compendio di quello che nell’immaginario collettivo sono state le torture attuate nei secoli bui ed oltre. Se vedendo un esempio di garrota si rimane impressionati nel pensare che come strumento per eseguire le condanne a morte rimase in auge in Spagna fino al 1974,  certamente si sorriderà nel vedere la riproduzione di una cintura di castita, ben sapendo che non sono mai esistite in realtà.
Ma anche il sospettare che molte degli strumenti  esposti sono falsi il solo fatto di immergersi in un “gioco” che ci dovrebbe riportare in un ipotetico passato ricostruito  rende la visita al museo simpatica.

La mostra permanente di attrezzi agricoli
La corte vecchia è un’ampia area circondata da degli edifici che, conservando intatta la propria tipologia si armonizzano con il borgo di Grazzano Visconti, sono una testimonianza della civiltà contadina di parecchi decenni fa ed all’interno di uno di essi, sotto il portico di un vecchio fienile, sono esposti gli attrezzi agricoli del passato a testimoniare le attività agricole nei dintorni del borgo.

Il castello
Il Castello è parzialmente visitabile con visita guidata ed al suo interno si possono vedere sale di rappresentanza riccamente arredate, camere da letto di varia epoca ed altri locali molto interessanti.
Fu costruito inizialmente nel 1395 da Giovanni Anguissola marito di Beatrice Visconti, sorella di Gian Galeazzo Visconti. Nel 1870 passa alla moglie dell'allora proprietario, il conte Filippo della famiglia Anguissola, Fanny Visconti di Modrone, ed attualmente la famiglia Visconti ne sono i proprietari.
Giuseppe Visconti di Modrone, alla fine del 1800, fece restaurare il castello in modo da ricreare un aspetto antico del castello e modificandolo con il gusto neoromantico tipico del tempo.
La visita dura circa 1h e 1/2  e le guide risultano molto preparate anche nel raccontare gli aneddoti della famiglia, come quello del regista Lucchino Visconti (diretto discendente del conte) che per la scena della cena nel film “Il Gattopardo” si fece mandare i piatti dal castello.
Nella corte del castello compare la statua di “Aloisa”. Si narra che il fantasma di questa donna che andò sposa di un capitano della milizia che fu da lui tradita e che per questo morì di dolore, si aggiri ancora per il castello. La tradizione la fatta assurgere a simbolo di protezione per gli innamorati.
Il castello è circondato da un parco di circa 150.000 mq, anch’esso realizzato su progetto del duca Giuseppe Visconti di Modrone, che comprende un giardino in parte all’inglese e in parte all’italiana.

Il borgo, completamente chiuso al traffico; chi arriva in macchina può usufruire di due ampi parcheggi a pagametno posti alle entrate e tra le vie del borgo, completamente sterrate, si trovano moltissimi negozietti folcloristici.

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