Solferino è un paese tanto piccolo che si stenta a che possa essere stato testimone di tanta storia.
Il 24 giugno 1859 fu combattuta una delle battaglie più
cruente del Risorgimento Italiano che costò la vita a 30.000 uomini; lo scontro
fu così feroce e cruento che gli eserciti vincitrici non ebbero nemmeno la
forza di inseguire quello sconfitto (Austriaco) in fuga.
Il giorno successivo alla battaglia giunse in quei luoghi Jean Henry Dunant,
che rimase profondamente impressionato dal numero enorme di feriti che venivano
assistiti dalle popolazioni del luogo (soprattutto dalle donne) che non si
curavano della divisa che indossavano gli infermi. Dunant si unì ai
soccorritori e da quell’esperienza pubblicò un libro a sue spese “Un Souvenir
de Solférino” e successivamente fondò la Croce Rossa Internazionale. Per questo
suo gesto fu premiato con il “Premio Nobel per la Pace” nel 1901, il primo anno
nel quale venne assegnato tale riconoscimento.
Solferino è un piccolo comune dell’alto mantovano abitato
fin dall’età del bronzo. Vista la sua posizione strategica durante il medioevo,
sul colle più alto, venne costruita una rocca (più tardi definita la “Spia
d’Italia”) dalla cui sommità è possibile osservare gran parte della Pianura
Padana. Alla base della rocca, nel 1959 nel centenario della sua nascita, fu
eretto il Memoriale della Croce Rossa.
Il memoriale si raggiunge attraverso un lungo viale di cipressi che porta ad uno
spiazzo rettangolare pavimentato con lastre di pietra e circondato anch’esso da
cipressi; sul lato destro il monumento è composto da una parete con formelle in
marmi policromi provenienti da ogni parte del mondo, sui quali sono impressi i
nomi di centoquarantotto Paesi aderenti alla Croce Rossa Internazionale.
La rocca di Solferino è alta 23 metri e al suo interno sono
esposti cimeli e documenti risorgimentali. Tramite una scala lignea si può
salire fino alla sommità sulla quale una grande terrazza permette (nei giorni
di bel tempo) di spaziare lo sguardo sulla pianura sottostante dal Lago di
Garda fino agli appennini. Prima di raggiungere la terrazza si passa per la
“Sala dei Sovrani” dove sono conservati i ritratti di Napoleone III e Vittorio
Emanuele II.
Solferino è sicuramente un piccolissimo paese ma che
racchiude molto più storia di quanto possa sembrare e che, indubbiamente, merita
una visita.