Un angolo di paradiso dimenticato in Umbria
Il fiume Menotre è un piccolo fiume umbro che ha una grande portata e che, giunto all’altezza del borgo di Pale compie un salto di circa 200 metri nella gola sottostante, creando una serie di cascate che è possibile ammirare lungo un facile percorso che si perde nei verdi boschi dei monti umbri.
Insieme alle cascate, l’infiltrazione delle cascate nelle rocce della zona ha anche generato un fenomeno carsico ipogeo, conosciuto come “Le grotte della Badessa”.
Le cascate del Menotre
Chiamate anche “Cascatelle di Pale”, sono parte del Parco dell’Altolina che dalla frazione di Belfiore arriva fino al borgo di Pale, ex castello durante il periodo medioevale.
Il percorso lungo il fiume alla scoperta delle cascate non risulta particolarmente difficile anche se potrebbe essere impegnativo per persone non allenate o con problemi motori, visto il dislivello della strada tra i diversi salti tra le cascate e l’ambiente nel quale si sviluppa. Vi si trovano diversi punti dove potersi riposare attrezzati con panchine e la rigogliosità della natura ivi presente permette di non soffrire particolarmente il caldo e l’ava anche in estate inoltrata.
L’ultima cascata (se si scende dal borgo di Pale, altrimenti è la prima) rappresenta il più suggestivo dei salti del fiume Menotre: l’acqua scorrere lungo la parete roccioso formando una specie di “penisola” attorno ad un albero dove il comune ha allestito una panca ed un tavolo per potersi riposare. Un posto fiabesco dove è possibile arrivare ai piedi della cascata e toccarne l’acqua fresca e dove si può notare una piccola grotta
Le grotte dell’Abbadessa
L’acqua del fiume Menotre, nei secoli, ha dato origine a quelle che sono conosciute come “Grotte dell’Abbadessa”.
Per poterle visitare è necessario prenotare. Una volta entrati si accede ad una serie di cavità lungo un piccolo percorso (il tour dura circa una mezz’ora) e si scopre che le grotte sono suddivise in “stanze”.
La prima prende il nome di “Camera del laghetto”, ed ha una forma circolare; dalla volta a forma di cupola pendono stalattiti e al centro sono presenti pilastri stalagmitici che bisogna stare attenti a non toccare per non rovinarne la crescita. A seguire vi è la “sala delle colonne a terra”, dove troneggia una stalagmite che ricorda la forma di un Leone.
Tradizione vuole che in passato sino state visitate da personaggi famosi come Cristina Regina di Svezia e Cosimo III Serenissimo gran Duca di Toscana; in particolare un aneddoto racconta che la Regina di Svezia fu talmente colpita da queste grotte da voler chiedere come ricordo un “pezzetto” della stalagmite a forma di leone che da allora è priva di un pezzo di quella che doveva essere la coda.
Leggenda o realtà le grotte meritano veramente una visita in particolare potrà essere apprezzata da famiglie con bambini in quanto la visita non è per nulla impegnativa e viene fornito tutto il necessario per l’esplorazione, dalle torce ai caschi. Ottima la spiegazione della nostra guida Cristina.