Qualcuno la chiama al Venezia Umbra, qualcun altro il borgo dei ruscelli. La verità è che Rasilia è Rasilia: un luogo magico, che sembra uscito da un racconto fantasy e che pochi conoscono
Nel cuore dell’Umbria c’è una perla nascosta che pochi
conoscono, un piccolissimo borgo dove l’acqua è l’elemento caratterizzante del
paesaggio e che sembra immerso in un’atmosfera da sogno: Rasiglia.
Le prime notizie sull’esistenza del paese risalgono agli
inizi del XIII secolo ma è molto probabile che degli insediamenti siano stati
presenti nella zona da molto prima vista l'abbondanza d'acqua.
È fu proprio l’abbondanza d’acqua a determinare la crescita economica ed
industriale del piccolo borgo in età medioevale che sfruttata la creazione di
numerosi opifici, come gualchiere, mulini a grano, lanifici e tintorie che
eseguivano la lavorazione di stoffe pregiate; la fertilità della terra
circostante permise inoltre di avere sempre le materie prime per poter far
funzionare il laborioso complesso industriale che si sviluppava.
In particolare i lanifici rimasero in attività per tutto l’800 e buona parte
del ‘900 con la chiusura dell’ultimo stabilimento solamente nel 1980.
In realtà il declino di Rasilia inizò nella seconda metà del secolo scorso,
dopo la seconda guerra mondiale, quando la povertà assoluta, le poche occasioni
di lavoro, la chiusura delle attività industriali spinsero la gente a lasciare
il paese e migrare verso le grandi città, in particolar modo Foligno che dista
solamente 18Km. Con lo spopolamento del borgo le piccole attività economiche
iniziarono a chiudere lentamente ed il paese rischiò di scomparire.
Il terremoto del 1997 diete il colpo di grazia al paese e solamente la
riscoperta da parte del turismo ha permesso di far rinascere il piccolo borgo
che, ad oggi, conta circa una settantina di abitanti quasi tutti in età
avanzata: nel fine settimana arrivano migliaia di turisti, che scoprono questo
borgo tramite il web o da amici che ne parlano, tanto che oggi si può
tranquillamente parlare del “miracolo
Rasiglia”.
I mulini sono stati trasformati in abitazioni o in attrazioni per i turisti che
possono ammirare le strutture artigianali di un tempo e le attrezzature
utilizzate per fare la lana e macinare il grano tanto che rappresenta un raro esempio
di conservazione di tutti gli elementi necessari alla produzione dei manufatti
tessili, dalla tosatura alla realizzazione del prodotto finito.
Visitare Rasiglia vuol dire immergersi in un passato mai completamente sparito,
in un borgo circondato dal verde delle colline umbre e dove il gorgoglio
dell’acqua che si incanala lungo la principale via del paese permette al
visitatore di rilassarsi e dimenticare la frenesia della vita moderna.