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La città ideale nata dal desiderio di un principe


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27/6/2022

La città ideale nata dal desiderio di un principe

Sabbioneta(Mn)


Poche città sono legate ad una persona in maniera così profonda come Sabbioneta è legata al nome di Vespasiano I° Gonzaga.

Durante il rinascimento furono molte le città che vennero modificate per rispecchiare il modello di città ideale dell’epoca, ma pochissime sono quelle costruite quasi dal zero come la città di Sabbioneta: fu costruita come nuova città nella seconda metà del XVI secolo al posto di  un piccolo borgo medievale preesistente. Per Vespasiano I° Gonzaga la città di Sabbioneta doveva essere principalmente una fortezza, come si vede dalla cinta muraria che la circonda a forma di stella ma, nel contempo, la pianta a scacchiera delle vie della città ed il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti rappresentano uno dei migliori esempi di città ideale costruita in Europa nella seconda metà del ‘500.
La visita di Sabbioneta non richiede più di un giorno ma vale sicuramente la pena visto la quantità di bellezze che vengono racchiuse in questo piccolo scrigno e con 15 euro (estate 2022) è possibile visitare tutti i monumenti che caratterizzano il borgo.


Il Palazzo Giardino
Il Palazzo costituiva il luogo nel quale il duca Vespasiano Gonzaga si ritirava per leggere, studiare e trovare sollievo dagli impegni di governo.
Sebbene l'esterno risulti molto sobrio, caratterizzato da una facciata intonacata di bianco,  all’interno presenta un ricco itinerario decorativo riflette la vasta cultura letteraria di Vespasiano: una ventina tra sale, salette e passaggi rivelano un’incredibile ricchezza di decorazioni tra stucchi, affreschi e decorazioni. Un itinerario che bisogna fare letteralmente con il “naso all'insù”.

Galleria degli Antichi
Dal secondo piano del palazzo giardino si accede alla Galleria degli Antichi, chiamato anche “Corridor Grande”. Adagiato sopra 27 arcate si sviluppa per una lunghezza di circa 97 metri e rappresenta la terza galleria in Italia per lunghezza dopo “La Galleria delle Carte Geografiche” in Vaticano e la “Galleria degli Uffizi” a Firenze.
La galleria fu costruita per contenere collezione archeologica del duca comprendente  50 state, 160 busti e 80 bassorilievi, tutti di Età Classica, che nel 1774 vennero confiscati per volere dell’amministrazione austriaca e trasferiti all’Accademia di Belle Arti di Mantova. Oggi i marmi sono esposti nella galleria della Mostra in Palazzo Ducale a Mantova e nel Museo della Città.
Una fila di finestroni illumina lo spazio interno che illumina le figure allegoriche e le pareti affrescate. L’effetto prospettico che caratterizza le due estremità del corridoio è impressionante. Come in moltissimi altri edifici sabbionetani il soffitto ligneo è caratterizzato da cassettoni riquadrati che presentano al centro di ogni scomparto e lungo l'asse delle travi delle piccole rosette dorate.
Il piano inferiore, come abbiamo detto, è composto da una serie di ventisei arcate a tutto sesto separate da possenti pilastri  che creano passaggio pedonale coperto da grandi volte a crociera.

Teatro all’Antica
Conosciuto anche come “Teatro Olimpico” il Teatro all’Antica di Sabbioneta non solo è l’edificio più rappresentativo della città ma è anche il primo esempio di teatro moderno inserito in un edificio appositamente costruito dal nulla.
Il progetto, ad opera di Vincenzo Scamozzi allievo del Palladio, ricorda molto il Teatro Olimpico di Vicenza, sebbene di dimensioni più modeste. L’entrata del teatro presenta la scritta “Roma Quanta Fuit Ipsa Ruina Docet” (Le stesse rovine insegnano quanto grande fu Roma) come inno alla cultura rinascimentale.
Alle spalle del palco vi è uno spettacolare colonnato in stile corinzio sormontato dalle statue delle divinità antiche, come nel teatro vicentino. Purtroppo dopo la morte di Vespasiano tutta la città conobbe un periodo di decadenza ed il teatro venne adibito a diversi usi che andavano dal granaio alla stalla per finire al cinematografo fino a quanto nel 1969 venne restaurato e riportato agli antichi splendori.

Palazzo Ducale
Il palazzo Ducale situato nella piazza principale del borgo si presenta con un’elegante facciata caratterizzata da un porticato posto a un livello rialzato caratterizzato da cinque archi e si conclude con un possente cornicione a mensole. In questo palazzo, nel 1591 nel piano mezzanino morì Vespasiano I°.
Il palazzo è caratterizzato da una serie di sale che occasionalmente vengono utilizzate per mostre (come quella dell’estate 2022 di vestiti d’epoca). Tra le sale sono da segnalare: la sala delle aquile che racchiude al suo interno le statue equestri lignee raffiguranti Vespasiano, il padre Luigi Gonzaga, il bisavolo Gianfrancesco e Ludovico, la Galleria degli antenati, la sala degli elefanti, la sala dei leoni, la sala degli ottagoni e dei grappoli dove era conservala la ricca biblioteca del duca.

Chiesa della Beata Vergine Incoronata
Caratterizzata da una pianta ottagonale la Chiesa della Beata Vergine Incoronata era nata per essere cappella palatina e  pantheon per la dinastia di Vespasiano. L’esterno della chiesa, severo e massiccio che la fa sembrare quasi una fortezza entra in contrasto con l’interno ricco di decorazione e dove la luce, che entra dalla lanterna situata a 38 metri d’altezza, crea stupendi giochi di contrasti con le ombre.
Al suo interno, nella cappella a sinistra dell'altare maggiore, è collocato il monumento funebre realizzato interno al 1592 dallo scultore Giovan Battista Della Porta di Vespasiano I°. La statua in bronzo del duca campeggia sulla tomba realizzata in marmi policromi. Da sottolineare le decorazioni interne settecentesche a trompe-l’oeil che creano uno slancio verso l’altro.

Sinagoga di Sabbioneta
Negli anni del dominio di Vespasiano Gonzaga, nonostante venissero emanate bolle pontificie che avrebbero dato inizio alla segregazione degli ebrei nei ghetti, alle famiglie ebraiche sabbionetane venne concesso di insediarsi liberamente. La sinagoga venne edificata nel 1824 in quello che fu per secoli il quartiere ebraico visto che a Sabbioneta non fu mai istituito un vero e proprio ghetto.
Dopo decenni di abbandono seguiti allo scioglimento della locale comunità ebraica la sinagoga venne riaperta al pubblico nel 1994. In rispetto al precetto secondo il quale tutte le sinagoghe non devono avere nulla al di sopra se non il cielo il Tempio venne realizzato nella parte superiore dello stabile. L’interno, di pianta rettangolare, conserva gli arredi originali ottocenteschi costituiti dagli antichi banchi di legno, da un candelabro di Hannukkah e da un artistico cancelletto di ferro battuto che limita la zona più sacra nella quale si trova l'Aron, ai lati del quale pendono due lampade votive. Il soffitto a volta dà l’impressione di un telo gonfiato dal vento. Una sala è dedicata a piccolo museo ebraico.

Oratorio di San Rocco e la sua pinacoteca
Come tutti gli edifici di Sabbioneta anche la chiesa di San Rocco risale alla seconda metà del ‘500. L’oratorio della Chiesa ospita la pinacoteca del Polo Museale di Sabbioneta, con una ricca collezione di dipinti e opere d’arte che ripercorrono diverse epoche.

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