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By Filippo Brunelli


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FERRARA: DA CITTADELLA MEDIOEVALE A OPERA RINASCIMENTALE
Ferrara Ferrara (FE)
Alla famiglia d'Este si deve l'ambizioso progetto urbanistico (definito Addizione Erculea) che trasformò Ferrara da cittadella medioevale in una vera e propria opera rinascimentale che portò in città grandi umanisti e artisti del calibro di Leon Battista Alberti, Piero della Francesca e Tiziano, nonchè letterati come Boiardo, Ariosto e Tasso che ne scrissero versi eccellenti per omaggiare i duchi d'Este.
Il centro storico è un esempio di città medioevale, costellato da numerosi monumenti, chiese, chiostri, strade storiche e palazzi, dove tra tutti spicca il Castello Estense.
Chiamato anche San Michele, il Castello Estense è il monumento più rappresentativo della città di Ferrara, costruito dopo che nel 1385, una pericolosa rivolta convinse Niccolò II d’Este della necessità di erigere una poderosa difesa per sé e la sua famiglia.
Dal castello, ci si dirige verso la cattedrale di San Giorgio Martire, passando difronte alla statua del Savonarola.
La cattedrale sorge al centro della città, di fronte al Palazzo Comunale, a fianco della antica Piazza delle Erbe (ora si chiama Piazza Trento e Trieste); stando all’iscrizione latina posta sul portale principale i lavori di costruzione ebbero inizio nel 1135. L’8 maggio 1177 papa Alessandro III consacrò l’altare maggiore dietro al quale dieci anni dopo venne sepolto papa Urbano III.
Il Palazzo Municipale di Ferrara fu residenza ducale degli Este fino al XVI secolo, quando la corte si trasferì al vicino Castello Estense.
Attraverso il Volto del Cavallo si accede nel Cortile ducale (ora Piazza del Municipio) dove si può ammirare lo scalone d'onore (1481) realizzato su progetto di Pietro Benvenuto degli Ordini e la ex Cappella di Corte, ora Sala Estense utilizzata prevalentemente per conferenze e spettacoli.
Piazza delle Erbe (odierna Piazza Trento e Trieste) fu costruita nel medioevo,quando fu eretta la cattedrale e, da quel momento, la piazza assunse il valore di centro cittadino fondamentale.
Sul lato sud, oltre ad edifici privati, si trova il Palazzo della Ragione che in epoca comunale era adibito allo svolgimento della pubblica amministrazione della vita cittadina.
Proseguendo lungo Corso Ercole I d'Este si arriva al palazzo dei diamantiche è oggi uno spazio espositivo di proprietà del Comune di Ferrara adibito a importanti mostre di rilievo internazionale.
Un periodo particolarmente bello per visitare Ferrara è durante Ferrara Buskers Festival, la Rassegna Internazionale del musicista ed artisti  di strada che si tiene solitamente dopo la metà di agosto.
SPELLO È UN INCANTO UNA CARTOLINA
Spello Spello (PG)
Spello, ritenuta il “gioiello dell’Umbria, si colloca ai piedi del monte Subasio, ed è una stupenda cittadina che conserva nei suoi vicoli riempiti di fiori, nelle sue case e nei suoi palazzi una bellezza unica che si può ammirare semplicemente percorrendola.
Tra le varie cose da vedere vi è la Chiesa di Santa Maria Maggiore che custodisce una cappella interamente affrescata da Pintoricchio, su commissione di Troilo Baglioni. La chiesa ebbe origine sui resti di un precedente tempio pagano dedicato a Giunone e Vesta e ci sono molti elementi ( come le colonne all'esterno) a simboleggiare la storia della chiesa.
Le Torri di Properzio ( due torri a base dodecagonale) racchiudono invece la Porta Venere, l'imponente porta d'accesso alla Spello romana del periodo augusteo; da qui si può ammirare un panorama mozzafiato.
La Chiesa di Sant'Andrea, le cui prime notizie della chiesa risalgono al 1025, conserva la Cappella del Battistero la quale fu fatta affrescare dai Baglioni a Spello, ancor prima dell'intervento del Pinturicchio in quella di Santa Maria Maggiore. Sempre del Pinturicchio è conservata nel transetto destro la tempera su tavola ( dipinta con aiuto di Eusebio da San Giorgio e Giovanni di Francesco Ciambella): Madonna con Bambino, San Lorenzo, San Francesco, San Ludovico, Sant'Andrea Apostolo e Giovannino (1507-1508).
La Porta Consolare (I° secolo A.C.) rappresenta la porta d'ingresso principale della città e la cinta muraria che racchiude la città rappresenta uno degli esempi di cinta augustea meglio conservati in Italia.
Spello è un incanto una cartolina... ogni angolo è una scoperta ,curata nei minimi particolari!!! Tante botteghe, migliaia di piante e fiori ornano questo borgo!!!!
BOLCA
Bolca Bolca (VR)
Bolca è località famosa in tutto il mondo per la pesciaia, la cava dove sono stati estratti i più spettacolari reperti fossili di pesci e piante che si trovano in numerosi musei.
A cura della Pro Loco di Bolca sono stati segnalati alcuni itinerari che permettono di conoscere gli aspetti più interessanti della zona, soprattutto per i profili paesaggistici e naturalistici oltreché geologici e paleontologici.
Le passeggiate si intersecano e si possono combianare in vari modi; i sentieri attorno a Bolca sono attualmente in cattivo stato di manutenzione e la segnaletica risulta ovunque insufficiente o inesistente.
I sentieri sono: SENTIERO ROSSO ( circa 1 ora), SENTIERO BLU (circa 2 ore), SENTIERO VERDE (circa 3 ore), SENTIERO VIOLA (circa 4 ore), SENTIERO CICLAMINO (circa 5 ore), SENTIERO ARANCIONE (circa 5 ore).
Come detto i sentieri non sono ben segnati, così noi abbiamo optato per un pezzo del sentiero rosso fino al monte purga (un antico vulcano attivo circa 50 milioni di anni fa da cui si gode un bellissimo panorama di 360° che spazia dalla Vallata dell’Alpone, alla Valle del Chiampo, dalla pianura Veneta, alle piccole e grandi Dolomiti, dalla montagna di S. Bortolo e Campofontana  alla zona del Monte Pergo)  e un pezzo del sentiero ciclamino, per poi andare alla pesciare per l'ora dell' apertura.
Per raggiungere la pesciara si deve percorrere una strada sterrata a piedi per circa 1,5Km.
La Pesciara di Bolca è il più famoso giacimento fossilifero, posto a circa 2 km da Bolca, da cui si sono estratti migliaia di pesci. Le sue rocce calcaree sono espressione di un'antica laguna tropicale dell'Eocene, di circa 48 milioni di anni fa, popolata non solo da pesci ma anche da molluschi bivalvi e gasteropodi; frequenti sono anche le alghe e i resti vegetali provenienti da una flora di tipo continentale, così come gli insetti. La Pesciara, in rapporto all'intero versante montuoso, dal punto di vista geologico è un grosso olistolite calcareo immerso in un deposito di tufite. La caduta di tale blocco avvenne nell'Eocene, quando l'area di Bolca e della Lessinia era ancora occupata dalle lagune tropicali, con un fondale basso di pochi metri. Poco più tardi, sempre nell'Eocene, l'area compresa tra la Valle dell'Alpone e del Chiampo fu interessata da un abbassamento del fondale marino lungo due fratture (faglie) parallele ai torrenti Alpone e Chiampo (chiamato Graben dell'Alpone-Chiampo) e da una attività vulcanica che formò delle colate di lava sottomarine e subaeree. Le ripide scarpate del Graben causarono il crollo di blocchi calcarei che si erano formati nella laguna tropicale della Pesciara, assieme a sedimenti e a filoni provenienti da eruzioni vulcaniche. Nei calcari lastriformi della Pesciara sono contenuti numerosi pesci alternati a strati sterili, in cinque livelli, per uno spessore complessivo di 19 metri: sono stati cavati migliaia di pesci costieri, sia cartilaginei, sia ossei, che presentano molte affinità con forme viventi oggi nell'Oceano Indo-Pacifico. La famiglia Cerato, di Bolca, da quasi duecento anni scava il giacimento della Pesciara, che è di sua proprietà.
La visita guidata alla pesciara è molto interessante sia per i bambini che per gli adulti.

LE SALSE DI NIRANO
 Fiorano Modenese Fiorano Modenese (MO)
Immaginate dei vulcani in miniatura, sostituite la lava con il fango ed il gioco è fatto!

Il fenomeno delle salse eruttive, descritto per la prima volta da Plinio il Vecchio intorno al 50 d.C., trova una delle sue massime espressioni nei pressi di Modena, nella Riserva Naturale delle Salse di Nirano; intorno ai camini eruttivi il paesaggio sembra uscito da un film di fantascienza: cumuli di grigia terra che in alcuni punti sembra sbriciolata ed in altri è umida e molliccia. Nel silenzio della natura, vicino alle sorgenti, si sentono i "Blop Blop" delle bolle di gas che risalgono portanto con loro il grigio fango argilloso.

Le salse eruttive sono infatti dovute alla risalita di fanghi argillosi salmastri, che nel tempo edificano le strutture a cono che tanto ricordano gli edifici vulcanici. Il termine salsa deriva dall’estrema sintesi della descrizione del fenomeno stesso: “risalita di acque salmastre”, che diviene “sorgenti salmastre” ed, infine, “salse”.

La riserva naturale delle salse di Nirano (completamente gratuita) si estende sulle prime pendici dell'Appennino Modenese, incorniciata dal tipico paesaggio appenninico a calanchi, ed è il complesso delle salse più importante d'Italia e uno tra i più complessi d'Europa; diversi sono i percorsi che si possono fare all'interno del parco e la loro percorrenza varia dai 30 minuti alle 2 ore, e non presentano particolari difficoltà.
L'accesso alla Riserva Naturale delle Salse di Nirano si trova nella localita Torre Oca del comune di Fiorano, a circa 4 km da Maranello. In auto, dall'autostrada A1 uscire a Modena Nord e proseguire per Maranello, seguendo le indicazioni per la riserva.

Come già detto  le Salse del modenese sono già ricordate da Plinio il Vecchio nel secolo I d.C., che nella sua opera "Naturalis Historia" parlò dello "...scontro di due monti che poi tornavano ad allontanarsi con grande frastuono, fiamme e fumo...".
A partire dal '600 le Salse furono oggetto di studi più approfonditi, spesso ancora conditi con descrizioni apocalittiche e coloriture fantastiche. Anche l'abate Antonio Stoppani nel 1864-1865 nella celebre edizione novecentesca del "Bel Paese" ne diede una sua descrizione,
IL VITTORIALE DEGLI ITALIANI
Gardone Riviera Gardone Riviera (BS)
Gabriele d'Annunzio rappresenta di certo l'autore Italiano più internazionale, l’uomo italiano più vicino alla cultura europea del suo tempo.  La sua vita fu una ricerca continua di piacere ed estetica ed il Vittoriale rispecchia più di gni altra sua opera la sua anima.
Il Vittoriale degli italiani fu voluto dallo stesso d'Annunzio a testimonianza del suo “vivere inimitabile”.
Una vera e propria cittadella monumentale che si estende per circa 9 ettari, situata a Gardone Riviera, vicino a Salò il questo "monumento" rappresenta un luogo unico al mondo, che a tratti riporta il visitatore nei tempi in cui visse il poeta. Un luogo da visitare con calma, immergendosi nella tranquillità del parco, lasciandosi affascinare dalla nave maestosità della prua della nave Puglia, ririvento l'eleganza ( e l'esagerazione) dannunziana all'interno del museo segreto.
All'interno del Vittoriale si può scoprire il reale peso di Gabriele D'Annunzio nella storia Italiana e scindere il mito dalla realtà.
Anche se il costo del biglietto sembra alto ( dagli 8 ai 16 euro a seconda della visita che si vuol fare) con questa cifra si riesce a passare una bella mezza giornata in un posto che incanta.

UN'ALTRA PICCOLA VENEZIA
Comacchio Comacchio (FE)
Comacchio è il centro storico più originale ed affascinante nel Parco Delta del Po. 
Erede dell'antica Spina, a lungo contesa da ferraresi e ravennati, da Papi e Imperatori, ha origini antichissime: i primi insediamenti, non autoctoni, risalgono al VI sec. a. C.
Pesca, vallicoltura, produzione del sale furono la fonte della sua floridezza e anche dei suoi rovesci, a causa dei conflitti che la opposero a Venezia.
Dopo l'epoca estense, durante il dominio dello Stato Pontificio, la città rinacque, tanto che i più felici interventi architettonici e monumentali risalgono proprio al Sei-Settecento.
Per arriare a Comacchio il metodo più comodo è sicuramente tramite in auto: per chi viene da fuori prendere la A13 uscita Ferrara Sud, quindi ilraccordo autostradale Ferrara- Porto Garibaldi (una lunga strada che sembra non finire mai).
Per chi piace mangiare il pesce le specialità sono l'Anguilla delle Valli di Comacchio e le Acquadelle marinate.

Il centro storico di Comacchio è suggestivo e sembra di essere in una piccola Venezia.
La basilica di San Cassiano è la chiesa principale di Comacchio, la struttura attuale è quella dovuta alla  ricostruzione fatta nel  1740 quando si decise di demolire la vecchia chiesa (del 708) per ricostruirla.
Il complesso architettonico dei Trepponti è il simbolo più famoso della città. Chiamato anche Ponte Pallotta, venne edificato intorno al 16338 ed era la porta fortificata della città per chi proveniva dal mare lungo il canale navigabile.
La volta del Trepponti funge da crocevia per quattro canali che da qui si dipartono per la città, circondandola e attraversandola, detti Sant'Agostino, Borgo, San Pietro e Salara. Di fronte al ponte si colloca l'antica Pescheria. 
Più avanti si trova il cosiddetto Ponte degli Sbirri, poiché eretto a fianco delle prigioni nel '600.
Lunco i canali si dipanano molti ristorantini che offrono tutti il prodotto tipico l'anguilla marinata, sena tralasciare frutti di mare, pasta, pane ferrarese e fritti.
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